Translate

12 aprile 2025

©Per te che mi hai trovata

 


Carissima,
non credo nelle coincidenze, credo negli incontri e per questo rispondo al tuo lunghissimo messaggio, dopo lunga riflessione consapevole che le strade che si percorrono non sono né possono essere uguali per tutte e che i cambiamenti sono insiti nella crescita, nell’essere donne, ma e, soprattutto, sono il risultato dei “dolori” che lasciano segni nell’anima, e ancor di più, il cambiamento, avviene nell’elaborazione di quel dolore che, della vita, vorremmo non facesse parte mai ma, ne fa parte.

Seppure è vero che, per alcuni momenti, vorremmo ci porgesse la guancia la “bestia” del lato oscuro per restituirgli tutti gli schiaffi che abbiamo ricevuto è anche vero che restituirglieli non cancellerà le ferite né le lenirà o rimarginerà invece alimenterà ancor di più la tempesta di cui, “la Bestia”, si nutre.
Bada bene, non è un armistizio è la consapevole certezza che quel lato non possiamo cancellarlo, cambiarlo, né renderlo migliore perché non è un male autoprodotto, ma il frutto del male che qualcun altro ha fatto, possiamo solo combatterlo fino al suo annientamento.
Sfiancarsi, permettergli di rubarci le energie e con esse la voglia di ricominciare a guardare al mondo con sguardo sereno, danneggia solo noi, rendendoci vittime impotenti, rassegnate all’oblio di una vita senza speranza.
Se ci facessimo dominare dalla rabbia che “la bestia” genera, quel marchio a fuoco sulla nostra anima continuerebbe a sanguinare “uccidendo” anche l’ultima possibilità di guardare al futuro con rinnovata fiducia e “uccideremmo” l’ultima possibilità di respirare le mille sfumature calde che, nonostante tutto, questa vita bislacca ha in serbo per noi, ed è per questa piccolissima possibilità che continuiamo a guardare il bicchiere e a vederlo mezzo pieno.

Carissima, comprendo fino in fondo la tua riflessione e pur riconoscendo molte lucide verità il mio cuore, sa che noi, e solo noi, possiamo scegliere la strada da percorrere e scegliere, quindi, la luce o il buio.
A quel buio ed alla “bestia”, moltissimi anni fa, ho fatto l’occhiolino e ciò che ne ho ricavato è stato dolore aggiunto al dolore che ha frantumato in minuscoli pezzi quel poco che restava della mia anima ed ha inaridito il cuore.
Giocavo a rimpiattino con il buio, ma non lo affrontavo, perché affrontarlo significava rivivere momenti che volevo non fossero accaduti ma erano successi, ne portavo i segni, e non era dipeso da me.
Eppure scivolavo sempre più nell’abisso profondo, pieno di lacrime, di rabbia, di solitudine e disperazione facendomi divorare dalla “bestia”.
Quando mi resi conto che il buio era l’unico colore che conoscevo, che l’unico suono era il pianto ero troppo stanca, essiccata e arrabbiata, con me, per reagire e spensi la luce.

Sono stata fortunata qualcuno, allora, afferrò le mie mani impedendomi di perdermi nell’oblio del dolore e del lato oscuro di quel dolore.
Ripenso spesso a quei lunghi mesi di veglia e sonno, alla delicatezza dell’amore discreto che mi circondò, alle favole sussurrate, alle poesie di Cummings.
Ancora oggi, mentre lascio che i pensieri divengano parole per una lettera che ho deciso di pubblicare perché mi hai trovata, so con l’assoluta certezza che fu quello il memento della mia consapevolezza.
Non avevo dato voce all’evento perché dargli voce significava renderlo reale, ma per quanto mi ostinassi a negarlo, fino al punto di autodistruggermi, era accaduto e solo affrontandolo avrei potuto ricominciare a vivere, solo a quel punto avrei sconfitto e relegato al confino “la bestia”.
No, mia cara, non sono migliore di te, non lo sono affatto.
Sono solo una delle tante Donne che ha conosciuto il buio profondo e ha promesso a se stessa che mai più nella vita da esso si sarebbe fatta dominare. Come, tante, ha capito che questa vita bislacca, a volte, ingiusta merita comunque di essere vissuta.

Il libro in francese che ricordi è una sfida per ricordarmi di non arrendermi di fronte all’ennesima difficoltà, per quanto grande possa essere.
Un modo per ricordarmi di guardare non a ciò che non posso fare, ma a ciò che posso e devo fare per affrontare quell’incognita buia dell’altra faccia della medesima difficoltà.
Il bisogno è reciproco perché solo insieme siamo in grado di riconoscere tutte le “lingue” e “dialetti” che questo grande libro chiamato vita ha nelle sue pagine.
Non abbiamo bisogno di essere salvate, per questo, forse, i Principi azzurri vivono solo tra le pagine dei libri e non nel mondo reale.
Abbiamo bisogno di un uomo che ci regali il suo cuore e che custodisca il nostro come il dono più prezioso che hanno, che ci stringa la mano accettandoci per ciò che siamo e che sia disposto a fare un po’ di spazio anche a quel bagaglio scomodo che fa parte di noi.
Infine vorrei lasciarti una citazione di Harold Norse che dice: “Stiamo cercando ragioni razionali per credere nell’assurdo”, è questa la vera follia, cercare ragioni, per una violenza, un brutto male, un lutto, che non sono legati alle nostre scelte, che non dipendono da noi e che ragioni non hanno.
Continuiamo a darci colpe che non abbiamo e la continua ricerca è ciò che non ci fa relegare la “bestia” negli antri più profondi facendola affiorare all’improvviso rinnovando un dolore che consuma solo noi.
Il passato, quel passato, non si può cancellare e farà parte di noi per sempre come ne farà parte, quello dipende solo da noi.
Con profonda stima,

©Lughe

Motta, del tempo che passa la felicità

Nessun commento:

Posta un commento

le parole possono essere meravigliosi arcobaleni.
Molte grazie, per aver sostato e per aver lasciato un pensiero.

words can be wonderful rainbows.
Thank you so much for stopping by and leaving a thought.

les mots peuvent être de merveilleux arcs-en-ciel.
Merci beaucoup d'être passé et de laisser une pensée.

ciao, sei tra le parole di Lughe

se hai voglia e mi lasci un tuo pensiero ti leggerò con piacere.
Grazie, per esserti fermat@ tra le mie parole, spero ti abbiano fatto compagnia.

ARRIVEDERCI A PRESTO

FREE PALESTINA

FREE PALESTINA
FATE SILENZIO QUANDO I BAMBINI DORMONO NON QUANDO VENGONO UCCISI.

©copyright

Ciao, quello che hai letto sono le parole di Lughe, se condividi, se prelevi, lascia un messaggio, per favore. Verrò a leggerti con piacere. Grazie!

Cerca nel blog