©Obbligo o verità?

Obbligo o verità ci faceva ridere per la passione che i nostri coetanei ci mettevano in un gioco che serviva solo per baciare la persona del momento e noi ci siamo sempre rifiutati di giocarci, con i nostri libri incomprensibili e la musica rock.

Sarà l'età ma in questi giorni mi sono chiesta che bisogno c'era di un gioco per dire alla persona: "mi piaci", perché mai era così difficile?

La paura, spesso, ci impedisce di dire o di fare quello che dovremmo, in fondo il rischio era solo un no e ai no si sopravvive sono altre le cose che lasciano il segno.

Probabilmente lo si capisce quando si raggiunge il tempo delle rughe e dei dolorini dell'età ma noi dei no non abbiamo mai avuto paura.

E, ripensandoci, mi sono ricordata del giorno in cui hai trovato il coraggio di dire a Fra "anche tu mi piaci", l'emozione nei vostri visi, le mani che si stringevano e quel sorriso innamorato mi ha fatto credere nell'amore io che nell'amore non credevo.

Oggi a distanza di quasi cinquant'anni è ancora così, nei piccoli gesti, negli sguardi, nell'appoggiarsi l'uno alla spalla dell'altro e penso, ogni volta, che il per sempre esiste ed è meraviglioso.

Un giorno, inatteso, hai detto che sono la tua persona ma tu sei molto di più. Sei un pezzetto del mio cuore, la strada percorsa insieme, sei le lacrime versate e asciugate senza domande.

Sei la presenza discreta di ogni giorno da quando a 16 anni un bel ragazzo ha rovesciato la sua cartella e timidamente mi ha detto: "scusa ti disturbo sempre" in quella stanza di Sormani che profumava di conoscenza e di libri.

Mi hai detto: "anche quando sarò lontano, scrivi e io leggerò. Questo tempo passerà in un lampo. Tornerò"

Torna, me lo hai promesso!

©Lughe

Neve